Motori elettrici industriali

Il settore industriali è ampio di strumenti che risultano fondamentali all’interno di quelle che sono le catene di produzione e processi di lavorazione. Molti di questi sono sconosciuti ai più, essendo di pertinenza prettamente tecnica di dipendenti ed addetti ai lavori. Ma in realtà capire quali sono questi elementi nevralgici della catena industriale, e come essi operano, è essenziale oltre che per pro scopo informativo anche per comprendere quanto sviluppo, competenze tecniche e meccaniche ci siano dietro la grande area dell’industria. Nella fattispecie in questa circostanza concentreremo l’attenzione sui motori industriali, gli estrattori e le varie tipologie di entrambi questi strumenti cardine del settore in questione.

Tipologie che puoi trovare nel catalogo dei nostri prodotti all’interno del sito.

Tipologie di motori industriali

Diamo il là a questo approfondimento sul settore industriale ed in particolare sui motori industriali muovendo dalle tipologie attualmente utilizzate. Innanzitutto occorre fare una prima distinzione tra motori elettrici a corrente alternata e corrente continua. Poi da qui vi sarebbe una seconda distinzione da fare tra quelli precedentemente menzionati ed i passo-passo.

Motori a corrente alternata

Partendo dai motori a corrente alternata conosciuti anche come alternatori, questi vengono appunto alimentati ed azionati da un flusso di corrente non costante. Essi i basano su di una struttura che impernia la propria essenza su due elementi: lo statore ed il rotore. Il primo costituisce la base, la parte fissa, mentre il secondo è una sorta di sovrastruttura metallica rotante. Questi due elementi entrando in contatto tra di loro per l’intermediazione di un campo magnetico alimentano il motore. La suddetta tipologia di motore industriale viene solitamente impiegata per il funzionamento di lavatrici industriali, macchine da cucire ed elettrodomestici di vario genere.

Motori a corrente continua

A dispetto dalla tipologia precedente questa chiama in causa la corrente continua appunto, dunque una costante di flusso e non un processo alternato. Per questo tipo di macchina esiste poi una differenza tra motore a spazzole e senza. La differenza sostanziale è nell’installazione degli avvolgimenti: nel caso dei motori a spazzole è sul rotore; in quelli brushless invece sullo statore. La presenza o meno di queste lamelle di rame influisce poi sull’alimentazione di questo genere di motori proprio perché vi è un contatto tra le lamelle. Mentre nei motori a corrente alternata il campo di applicazione era quello degli elettrodomestici, lavatrici, macchine da cucire e cosi via, nel caso di quelli a ciclo continuo ci spostiamo nel settore dell’automotive, sanitario-medicale, vendita automatica e videosorveglianza.

Motori passo-passo

Terza e ultima tipologia di motore industriale è quella concernente i motori passo-passo, che possono essere unipolari o bipolari. Nel primo caso l’alimentazione negli avvolgimenti procede in una stessa direzione, per l’appunto unica; nel secondo, invece, essa si direziona in ambo i versi. Il grado di angolo poi distingue vari modelli di questa tipologia di motore: da quelli a magneti permanenti con angolo a 90% a quelli ad angolo giro. Il campo di applicazione qui è la robotica, i servomeccanismi o ancora i telescopi: insomma tutti quegli strumenti che per la loro funzione hanno bisogno di una estrema velocità di rotazione e di spostamento angolare.

Funzionamento motori elettrici industriali

In parte abbiamo già toccato questa tematica nella distinzione tra i diversi tipi di motore industriale, con quelli a ciclo continuo ed alternato. Infatti a questo proposito abbiamo evidenziato la differente alimentazione di cui dispongono i due motori, che a loro volta differiscono poi da quelli passo-passo. Insomma a seconda della variazione di energia varia anche il prodotto finale e di conseguenza il suo funzionamento. Esso talvolta coinvolge il campo magnetico, talaltra le spazzole o ancora la rotazione d’angolo. Una pluralità di meccanismi dove ciascuno ha una propria specificità e rimanda ad un campo di applicazione diverso. Nel caso dei motori a corrente alternata la tensione può arrivare anche a migliaia di volt e grazie all’impiego di statore e rotore genera questo indotto energetico. Nei motori a ciclo continuo invece come detto sono le spazzole (lamelle di rame) ad occupare un ruolo rilevante, poiché mediante il loro contatto gestiscono il flusso di rotore e statore (e da qui i brushless o a spazzole). Infine i passo-passo che vertono sugli impulsi elettrici degli avvolgimenti. Sono questi ultimi a veicolare l’energia indotta nel motore e a diversificarne la portata d’azione: che si distingue in angoli di rotazione e spostamento d’asse.

Funzionamento estrattori industriali

In ultima istanza focalizziamo l’attenzione sugli estrattori d’aria industriali, parimenti importanti ai motori sopra analizzati. Infatti questi macchinari consentono il ricambio d’aria all’interno delle industrie, che specie quando in contatto con agenti chimici, necessitano di un certo status di condizioni ambientali. Al fine di preservare non solo le condizioni ambientali per la lavorazione di prodotti chimici e similari, ma anche la salute dei dipendenti, ecco dunque che gli estrattori ricoprono una funzione centrale. Essi si basano su delle enormi ventole che appunto aspirano l’aria dall’ambiente interessato per veicolarla verso l’esterno. A seconda della potenza del motore che li alimenta, questi macchinari riescono a muovere una quantità in metri cubi di aria sempre maggiore. Operando mediante il principio di conversione naturale, dunque, l’estrattore d’aria è in grado di rimuovere fumi, polveri, agenti chimici dall’ambiente rendendolo salubre e migliorandone le condizioni d’uso. Ne esistono vari tipi: da quelli a muro a quelli montati sui tetti dei capannoni industriali. I primi sono più da interni, e vengono collocati nelle aree nevralgiche di accumulo fumi e sostanze tossiche di un’industria. I secondi, invece, sono posizionati all’esterno, anche per via delle dimensioni ingenti, e migliorano il flusso d’aria preservando le proprie condizioni di lavoro. Infatti non sono soggetti a corrosione da agenti esterni o manutenzione particolare per via dei loro rivestimenti e materiali all’avanguardia. I migliori estrattori sono quelli che riescono ad assolvere al compito di ricambio d’aria mantenendo un certo comfort termico. Quindi una duplica caratteristica che ci consente di capire al volo quali siano i modelli migliori su cui puntare.

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