Umidità nelle fabbriche: ventilare o riscaldare?

 

Il vapore e l’umidità sono sottoprodotti di molti processi produttivi industriali. Ma possono avere un effetto estremamente negativo sulle condizioni di lavoro.

L’umidità è un fattore importante nella percezione del comfort delle persone, livelli eccessivi infatti possono causare un calo significativo della produttività e può portare all’accumulo di condensa o muffa danneggiando la qualità della produzione, le attrezzature e l’edificio stesso.

Questo controllo dei livelli di umidità è particolarmente critico nell’industria alimentare. L’umidità è un vettore di batteri, aumenta il rischio di contaminazione e può ridurre la durata e la conservabilità dei prodotti.

Ventilare o riscaldare?

 

 

Esistono diversi approcci per controllare i livelli di umidità negli impianti di produzione.  L’utilizzo di ventilatori industriali ad estrazione locale che impedisce all’umidità di raggiungere l’ambiente generale, è più efficace in termini di costi rispetto alla ventilazione a diluizione generale, ma per entrambi i metodi l’introduzione controllata di aria calda di ricambio è spesso la chiave per una soluzione efficace.

Ogni struttura ha delle esigenze diverse, per questo motivo diventa fondamentale considerare fattori come il livello di umidità rilasciato dal processo produttivo, la temperatura interna dell’edificio, l’umidità relativa massima in ogni stagione e la capacità di trasferimento del calore. Solo tenendo conto di tutte le variabili in gioco si può ottenere un sistema di ventilazione industriale che non solo sia efficace ma anche efficiente in termini di consumi.

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